Ti dicono che quando pensi di avere toccato il fondo puoi sempre continuare a scavare. Ad Alberto è andata meglio perché, caduto all’inferno, ne ha fatto ritorno. Alberto è nato nel 1959 in un piccolo paese della provincia di Frosinone: poco lavoro e molta disoccupazione, miseria e poche speranze; quando Alberto ha sette anni la famiglia decide di emigrare in Canada. All’inizio è dura, molto dura, poi le cose migliorano e Alberto scopre di avere un talento per il baseball, si sposa e ha due figli ma … Prima gli spinelli, che gli costano l’espulsione dalla squadra, poi le droghe pesanti, il carcere e infine l’alcol. (read the article and look at movie with English subtitles)
Il matrimonio non regge e lui non riesce nemmeno ad essere un buon padre. Torna in Italia e incontra l’Arca, ma è malato, molto malato. Le droghe e l’alcol gli hanno rovinato in modo rilevante il fegato. Esiste una cura molto efficace, che procura quasi il 100 per cento di guarigioni, ma è molto costosa (50.000 euro) e i medici non sono particolarmente disponibili ad investire tanti soldi pubblici su un drogato perchè, dicono, non è affidabile, non si curerà con la costanza che la cura richiede e poi ci ricascherà.
L’Arca si fa garante e i medici del Sant’Orsola si convincono. La cura funziona e oggi Alberto è guarito del tutto: vive in una delle strutture che Arca mette a disposizione dei fratelli e sorelle che vengono assistiti, aiutati e curati nel corpo e nello spirito.
riprese, montaggio e regia di
Tommaso Volpi