La storia a lieto fine di Angelo

Sono passati 30 anni

da | 17 Ott 2023 | Eventi

La storia a lieto fine di Angelo

Sono passati 30 anni da quando con Rina e Carla abbiamo costituito ufficialmente l’Arca, andando dal notaio Fantini, in via degli artieri a Bologna. Ricordo quel giorno come se fosse ieri, il notaio non ci fece pagare la parcella, perché riteneva che quello che stava facendo doveva essere gratuito come gratuita era la nostra opera. Rimasi molto colpita da questo anziano notaio mai conosciuto prima, era entusiasta dall’idea di costituire l’Arca, ci credeva molto, forse più di noi. Mentre lui ci leggeva l’atto continuavo a chiedermi il perché fossimo lì, che bisogno cci fosse di uno statuto e, di iscriversi addirittura all’albo regionale del volontariato e perché per portare qualche spesa alimentare a famiglie povere fosse necessario tutto ciò.

 

 

tutto comincia da un sogno

Tutto era cominciato dieci anni prima, quando mia madre fa un sogno che le cambierà la vita; sogna una donna tutta vestita di bianco che l’abbraccia e lei si sveglia sentendo ancora quell’abbraccio che la riempie di gioia. Il giorno dopo mi racconta il sogno sostenendo di aver sognato la Madonna. Io la guardo incredula, preoccupandomi per la sua salute mentale e soprattutto da atea, quale ero diventata, non ci credo affatto. Con il tempo mi accorgo del cambiamento di mia madre, non è più la contadina con la quinta elementare, legge la Bibbia con attenzione e mi solleva questioni teologiche di un certo livello che mi sconcertano. Da dove viene tutta questa sapienza ? Lei che non aveva mai frequentato la chiesa, se non di tanto in tanto, perché veniva da una famiglia di poveri braccianti convertiti al comunismo?

L’unica soluzione possibile secondo me è convincerla di andare da uno psicologo, ma invece rischio di andarci io dallo psicologo, perché piano piano mi coinvolge e mi parla del Vangelo, mi legge alcune parti, che già conoscevo che avevo sentito e risentito quando frequentavo la chiesa, ma l’interpretazione che mi dà per me è nuova.

Per anni al liceo, a Bologna, avevo partecipato a manifestazioni studentesche , condividendo le ideologie marxiste, leggendo gli scritti di Marx, Gramsci, ma mi accorgo che la vera rivoluzione è scritta nel Vangelo. Per me è stata una scoperta che mi ha cambiato la vita. Intanto a Gaggio Montano dove sono nata e dove vivono tutt’ora i miei genitori qualcosa è cambiato. Abitavo a Bologna, ero già sposata con un figlio, ma i fine settimana li trascorrevamo a Gaggio a casa dei miei genitori dove spesso vedevo Carla e Rina amiche di infanzia fin dal tempo dell’asilo, le quali vivevano ancora in paese.

Rina e Carla al contrario di me, credono subito a mia madre e quando manifesta il desiderio di aiutare i poveri del paese portando loro spese alimentari, si offrono di aiutarla. Gaggio Montano è un paese piccolo, dove la gente mormora e vedere tutto questo via e vai di consegne gratuite di spese disorienta gli abitanti. Come succede in questi casi nascono maldicenze senza fondamento che alimentano chiacchiere. Proviamo a spiegare che lo facciamo solo un po’di carità, ma il nostro messaggio non viene recepito. Tutto questo per spiegare perché nel 1993 abbiamo costituito ” legalmente ” l’Arca, lo abbiamo fatto per porre fine a stupide illazioni.

Rina e Carla nel frattempo si trasferiscono a Bologna, dove iniziamo concretamente a operare con l’Arca. Il problema è sempre il solito quello economico, assistiamo diverse famiglie che crescono sempre di più ma i soldi non bastano. Decidiamo di costituire una agenzia di servizi che si occupa di pulizie, giardinaggio e altri servizi. Ci inventiamo imprenditrici, nel giro di pochi anni l’agenzia cresce e noi riusciamo con gli utili a mantenere l’Arca. Sì lavorava la sera, la mattina presto per avere più tempo durante il giorno di occuparci dei poveri. Possiamo dire che l’Arca è stata fondata col sudore del lavoro, senza mai risparmiarci.

Passano gli anni, aumentano i bisognosi ma fortunatamente aumentano anche le entrate della ditta quindi si va avanti. Nel frattempo cominciamo a farci conoscere nelle parrocchie, nei servizi sociali, arrivano aiuti dal banco alimentare e alimenti da mense, supermercati, negozi.

Ci accorgiamo però che il problema più grande che hanno i poveri è quello dell’alloggio, da mangiare trovano più facilmente ma un posto per dormire è più complicato. Infatti dormono sotto i ponti, nei vagoni ferroviari, sotto qualche porticato sopportando, freddo, offese e rischiando regolarmente di essere cacciati dalla polizia per poi andare sotto un altro ponte e avanti così.

Rimaniamo colpite dalle storie di questi senza tetto e decidiamo, senza pensarci troppo, di alloggiarli nel magazzino della nostra ditta. Ospitiamo 17 uomini. Dove invece avevamo l’ufficio ospitiamo 7 donne e siccome c’era pure un cortile privato ci mettiamo due roulottes dove accogliamo due famiglie con figli piccoli.

Nel quartiere San Donato dove nasce tutto questo nel 2000 sì scatenano i vicini, le autorità, perché ovviamente era tutto piuttosto improvvisato. Dopo aver spiegato a carabinieri, vigili, presidente del quartiere che avevano perfettamente ragione ma che era una emergenza e dopo aver raccontato alcune storie molto ” forti” dei nostri accolti ci hanno lasciato la possibilità di continuare con la promessa di cercare un posto più idoneo per l’accoglienza. Finché nel 2013 il cardinale Caffarra ci ha dato la prima canonica quella di caselle san lazzaro per andare avanti con la nostra opera.

Dal 2013 sono passati 10 anni, l’Arca ha cambiato nome in Arca della Misericordia, ha aperto altre case a Bologna, provincia e Modena. Ora accoglie circa 80 persone senza fissa dimora e continua a crescere.

Se dovessi spiegare cosa ci ha spinto a dedicare la nostra vita ai poveri, sicuramente ritengo che sia stata una chiamata del Signore, perché attraverso le sofferenze delle persone che abbiamo incontrato, abbiamo capito il vangelo che è molto chiaro in merito.

Chiaramente ognuno la propria vita la spende come crede, il libero arbitrio è un dono grandissimo, noi l’abbiamo dedicata ai nostri fratelli più sfortunati, amandoli come tali e senza giudicarli mai, senza fare distinzione di religione, cultura, provenienza in nome della fratellanza universale in cui crediamo.

Un ringraziamento particolare per questi trent’anni a don Paolo dall’Olio il nostro assistente spirituale che ha sempre creduto in noi quando nessuno ci considerava, alla confraternita della misericordia e anche al cardinale Caffarra e ora in particolare al cardinale Matteso Zuppi.

Però devo ringraziare soprattutto le mie grandi e fedeli amiche Rina e Carla con le quali abbiamo superato e affrontato tantissime difficoltà e sempre assieme abbiamo realizzato il nostro sogno e cioè l’Arca della Misericordia’. Se non fossimo state così unite e ce l’avremmo mai fatta!

Ricordiamo anche Manfred, Claudio, Bruno, Adele, Alberto, Surinder, Patrizia, Silvano, Mauro e Paola, Antonio, Fortunato, Elena e tanti altri che non ci sono più ma che i loro volti saranno impressi per sempre nella nostra mente e che grazie alle loro storie di vita, piene di sofferenze, discriminazioni, rabbia, ingiustizie, degrado ci siamo sempre più convinte che l’Arca doveva continuare a esistere. Le strorie di alcuni di loro sono alla pagina Lutti in famiglia.