Lutti in famiglia
Lutti in famiglia, gesti, parole, riti per celebrare e ricordare i defunti
Il culto dei morti è l’espressione della pietà che gli esseri umani provano verso i defunti e della speranza in una vita futura. Il culto dei morti si manifesta nei riti funebri, diffusi in tutte le società; nella costruzione di luoghi dei morti come i cimiteri; nella elaborazione di credenze relative al destino dell’anima e all’aldilà; nel modo in cui si conserva la memoria dei defunti
Giuseppe Ungaretti, nella poesia «Non gridate più» (che fa parte della raccolta «Il dolore») ha mirabilmente descritto – sotto la forma dell’«adynaton», ossia di un concetto impossibile secondo la logica, come quello di uccidere dei morti – la barbarie sottesa a tali gesti:
«Cessate di uccidere i morti
non gridate più, non gridate
se li volete ancora udire,
se sperate di non perire.
Hanno l’impercettibile sussurro,
non fanno più rumore
del crescere dell’erba,
lieta dove non passa l’uomo.»
Ugo Foscolo, ne «I Sepolcri», lo aveva inteso perfettamente: una società che non conserva il culto dei morti fra i suoi valori spirituali più preziosi, non merita di sopravvivere. Perfino il feroce Achille, che ha giurato a Ettore morente di lasciare il suo corpo in pasto alle belve feroci, finisce per piegarsi davanti alle lacrime di Priamo e restituisce al vecchio re di Troia il cadavere, perché questi possa dare al figlio delle degne esequie.
Elena Billitteri 2.3.2022
Antonio Passalacqua 3.1.2022
Paola Santin 9.1.2021
Alberto Gismondi 19.11.2020
Gabriele Cosmi 16.12.2018
Dante Tozzi 15.10.2020
Ahmed Skyder Kawser 14.8.2020
Mauro Salvini 22.2.2020
Paola Bigagli 6.4.2019
Adele (Branka Grznic) 18.2.2020
Patrizia Barbieri 17.1.2020
mamma di Maycon 15.10.2019
Fortunato 14.10.2019
Elena ci ha lasciato
Elena, la nostra siciliana DOC ci ha lasciato. Ieri mattina è morta per arresto cardiaco, tra le braccia di Carla, mentre con Adil e Mycon cercavano di rianimarla, in attesa che arrivasse il 118. Aveva 55 anni, soffriva di tante patologie e la sua vita è sempre stata in salita. Ha vissuto in strada, ha abitato in una macchina con un cagnolino per anni, finché 4 anni fa, segnalata dai servizi sociali, è arrivata da noi. Gli ultimi anni della sua vita li ha trascorsi dignitosamente e serenamente, circondata da tante persone che le hanno voluto bene.
Riposa in pace cara Elena.
Bologna 2 marzo 2022
Antonio è morto tra le braccia della sorella Maria
Il 3 gennaio è morto Antonio Passalacqua (60 anni). Era arrivato da noi quattro anni fa. Parlava spesso della sua famiglia di origine, proveniva dalla Calabria e precisamente da un paese sulla Sila, in provincia di Cosenza. Sappiamo bene, quanto sia dura la vita su quelle montagne e quanto sia difficile trovare un lavoro onesto. Faceva il pastore; era un uomo mite e molto buono; anche quando beveva qualche bicchiere di troppo, non diventava né petulante né aggressivo. Tutti gli volevano bene. Un anno fa all’arca è arrivato anche un suo fratello, perché Antonio l’aveva chiesto ripetutamente e questo ricongiungimento lo aveva reso felice. Prima di Natale è arrivata dalla Calabria, ospitata dall’Arca, anche la sorella Maria, a cui era particolarmente affezionato; Maria desiderava ri-incontrare i suoi due fratelli che non vedeva da molti anni. Ad Antonio qualche mese fa era stato diagnosticato un tumore molto aggressivo e, verso Natale, la situazione è precipitata. Ricoverato all’ hospice di Bentivoglio, la sorella e il fratello sono sempre stati accanto a lui. Maria si è accorta che il fratello era morto perché mentre gli teneva la mano, a un certo punto, lui l’ha lasciata. Antonio è morto tra le braccia dei suoi cari, curato, accudito e amato. Questa per noi è stata, nonostante il dolore per la perdita, una grande gioia.
Bologna 3 gennaio 2022
Paola, addio
Paola Santin era arrivata da pochissimo a Casadio; la sera del 8 gennaio il suo cuore si è fermato e l’abbiamo persa, avrebbe compiuto 53 anni il 18 febbraio. Addio Paola sorella per pochi giorni a Casadio, ma sorella per sempre nei nostri cuori.
Bologna 9 gennaio 2021
Alberto è tornato a casa base
ho cominciato a lavorare in Arca nel 2016 e uno dei primi assistiti che ho conosciuto è stato Alberto Gismondi, insieme a Tommaso (mio figlio) abbiamo girato un breve video sulla sua vita. Quando Alberto ha sette anni la famiglia decide di emigrare in Canada; all’inizio è dura, molto dura, poi le cose migliorano e Alberto scopre di avere un talento per il baseball, si sposa e ha due figli ma … prima gli spinelli, che gli costano l’espulsione dalla squadra, poi le droghe pesanti, il carcere e infine l’alcol. Il matrimonio non regge e lui torna in Italia e incontra l’Arca; è malato, molto malato. Le droghe e l’alcol gli hanno rovinato in modo rilevante il fegato. Esiste una cura molto efficace, che procura quasi il 100 per cento di guarigioni, ma è molto costosa e i medici non sono particolarmente disponibili ad investire tanti soldi pubblici su un drogato, l’Arca si fa garante e i medici del Sant’Orsola si convincono; la cura funziona e Alberto guarisce del tutto. In questi anni è stato abbastanza bene ma da tre mesi Alberto era ricoverato in ospedale: aveva superato la setticemia, aveva superato un grosso problema renale che due settimane fa l’ha portato in rianimazione. Tutti i tamponi Covid sono sempre stati negativi, tranne l’ultimo … praticamente si è ammalato in ospedale e gli è stato fatale.
Volevo molto bene ad Alberto, anche se ultimamente lo vedevo meno, e mi mancherà. Se ne avete voglia guardate il video in cui lui racconta un pezzo della sua (dura) vita, e parla di due grandi amori: i suoi figli.
addio Alberto adesso sei tornato a casa base
Alessandro e Tommaso Volpi
Bologna 19 novembre 2020
Susanna Donati
Caro Alberto eri pesante e faticoso ma ti volevo molto bene e mi manchi già tanto ❤️ Che possa finalmente essere in pace 🙏🙏🙏
Paola Quadri
Ho riguardato la storia di Alberto … quanti ricordi mi sono venuti in mente. Ora sarà nella pace e credo farà sentire la sua vicinanza a chi gli ha voluto bene …
Auretta Prata
Mi dispiace tanto‼️riposi in pace nella casa del Padre‼️🙏🙏🙏
Ilaria Torchi
Il nostro Alberto 😭🙏🏻 un dolore infinito…. caro Alberto sei sempre e ci resterai per sempre nel nostro cuore e in quello di tutta l’Arca … sei diventato il referente della nostra casa Arca in paradiso ❤️❤️❤️
Pacifique Muzusa Badesire
Che grande dispiacere e dolore! Riposa in pace carissimo Alberto 🙏🙏🙏😭😭😭
Cristina Chiusoli
Mi dispiace molto. Riposa in pace nella luce eterna 🙏🏻✨🌈
Claudia Zerri
Un dolore grande… grande… Alberto caro ti ameremo per sempre ❤️
Antonella Marino
Sono molto addolorata da questa notizia… ma ora Alberto finalmente sei libero, dalle schiavitù e dai brutti pensieri, che ti hanno avvelenato la vita. Sei libero di tornare alla tua piena bellezza e di sentirti a casa, accolto, amato, perdonato come già avevi pregustato all’Arca… ma le ferite del passato ti tormentavano e ti rendevano pesante… Carissimo Alberto sono molto dispiaciuta per questi ultimi mesi che hai trascorso in ospedale e per l’epilogo… ma voglio ora pensare che questo ultimo periodo sia stato di preparazione all’entrare direttamente in Paradiso e di abbracciare il Padre… chissà che festa! Te la meriti Alberto perché hai saputo far ritorno a Dio già anni fa, lasciandoti toccare il cuore dalle parole scritte sul muro da tuo figlio e incontrando l’Arca. Grazie Alberto perché mi hai sempre accolto calorosamente, con simpatia e rispetto. Grazie a Dio per l’amicizia indelebile e arrivederci, perché spero di essere accolta in Paradiso, di riabbracciare te, tutti i miei cari e, poi, godere dello stare insieme per sempre!❤️
Chiara, Elisa, Luca e Sara Landi, i figli di Roberta
caro Alberto sapere che non ci sei più anche per noi è stato molto doloroso sei sempre stata una persona speciale, allegra, con il sorriso sulle labbra e la battuta pronta; sappiamo che ora sei in un posto migliore e soprattutto hai la serenità di cui avevi bisogno. Ci mancherai.
Ernest Harerimana
sono triste per la morte di Alberto, aveva fatto pace con tutti qui; non ho parole, voi fate un opera di Dio perché accompagnate le persone a morire con dignità, veramente siete una famiglia creata da Dio
in ricordo di Gabriele Cosmi
il 16 dicembre del 2018 è scomparso improvvisamente Gabriele lasciando un grande vuoto; Gabriele è stato un buon marito, un buon padre, un affezionato sostenitore dell’Arca ed un esempio per molti; le sorelle e i fratelli dell’Arca ne sentono la mancanza e abbracciano tutti assieme Paola; caro Gabriele resterai per sempre nei nostri cuori e nei nostri ricordi. Grazie. A noi piace ricordarlo come appare in questo breve filmato dove è ritratto durante una cena con amici per il festeggiamento del 25esimo anniversario dell’Arca. Ci scusiamo con gli altri amici di Gabriele presenti nel video per non avere chiesto loro la liberatoria (la Redazione)
Bologna 16 dicembre 2018
Dante non ce l’ha fatta
In silenzio, quasi in punta di piedi, Dante ha vissuto, poi se ne è andato: una malattia, terribile e fulminante, se lo è portato via giovedì 15 ottobre, un mese esatto prima del suo 69° compleanno. Sempre pacato, sempre sereno, sempre accomodante, Dante si accontentava di un suo angolino, magari in mezzo alla tanto amata natura, dove poter rimanere in compagnia di se stesso. Delicato e di buon cuore, era propenso a stare insieme a quei pochi amici con i quali si sentiva a suo agio. Buon viaggio, Dante!
Bologna 15 ottobre 2020
Ahmed se ne è andato nel sonno
Ahmed (Ahmed Skyder Kawser nato a Singapore nel 1976), è arrivato a Casadio a giugno . Era silenzioso, riservato, sembrava che avesse sempre timore di disturbare. Aveva 43 anni (il 19 settembre ne avrebbe compiuti 44), ma ne dimostrava di più , non tanto fisicamente quanto negli atteggiamenti e nello sguardo, la vita l’aveva provato tanto e gli si leggeva in volto. Era stato un bravo operaio, aveva lavorato sodo per mantenere la sua famiglia, ma poi una brutta separazione l’ha portato ad ammalarsi e da allora non si è più ripreso. Un giorno di agosto, silenziosamente, com’era arrivato se n’è andato. Il 14 agosto è morto nel suo letto mentre dormiva. Ciao Ahmed
Casadio 14 agosto 2020
Mauro si è ricongiunto a Paola
Mauro è arrivato all’Arca con Paola nel 2015. Venivano da Pistoia, vivevano in strada ed avevano grossi problemi dovuti alla dipendenza dall’alcol e droghe. Erano una bella coppia si appoggiavano l’un l’altro, si volevano sinceramente bene. Sono stati tra i primi accolti a Casadio. Hanno cominciato un percorso per disintossicarsi che li ha portati a smettere quasi completamente di bere e di usare sostanze. La loro forza era il loro amore e il fatto che non vivevano più in strada, ma avevano una casa dove dormire mangiare e qualcuno che si prendesse cura di loro. Quando Paola si ammala gravemente, Mauro rischia di crollare ma con grande fatica regge e diventa il bastone di Paola.
Per un anno abbiamo lottato con Mauro per strappare Paola dalla morte a causa di una gravissima patologia al fegato. Paola guarisce miracolosamente il suo fegato ritorna a funzionare. Ma subentra una grave patologia cardiaca congenita. Paola viene operata ma dopo sei mesi muore, il suo cuore non ce l’ha fatta. A questo punto anche il cuore di Mauro non ce la fa. Ha una bruttissima ricaduta, ritorna schiavo delle sue vecchie dipendenze. Qui inizia un periodo davvero brutto, abbiamo cercato in tutti i modi di aiutarlo…lo andavamo a cercare in stazione, nei vari punti dove sapevamo potesse essere…per riportarlo a casa.
Perché Mauro, per non pensare al suo dolore della perdita di Paola, si stordiva al punto tale che non sapeva quello che faceva. Quindi attraversava la strada senza guardare, è stato trovato che passeggiava tranquillamente, sui binari della stazione Centrale diverse volte. Dopo mesi di questa vita, Mauro si riprende decide di curarsi e ce la fa. Recentemente Mauro ha una ricaduta. Ne parliamo con la dottoressa che lo segue e e con lui decidiamo di fare un nuovo percorso di disintossicazione. Mauro stesso chiede aiuto, perché capisce di non farcela da solo. Era tutto deciso. Purtroppo però sabato 22 febbraio, Mauro è passato sui binari della stazione di San Lazzaro, semplicemente per attraversarli, per venire a casa. Mauro non si è accorto del treno merci che stava arrivando ed è stato investito.
Per noi Paola e Mauro rimarranno sempre un esempio di amore di coppia per la condivisione, l’affetto,il rispetto reciproco, la complicità, l’essere uniti nella buona e nella cattiva sorte, che c’era fra loro
Caselle 22 febbraio 2020
Paola ci ha lasciato
Sabato 6 aprile è mancata Paola Bigagli (54 anni nata a Pistoia il 2/4/1965)
ricordiamo la nostra sorella con questo video in cui racconta, con commovente serenità, la storia della sua vita, dura e travagliata
Funo 6 aprile 2019
Adele è volata via
Adele (all’anagrafe croata Branka Grznic) è arrivata all’Arca nel 2006 portata da Don Paolo. In quel periodo non facevamo ancora accoglienza se non sporadicamente. La prima cosa che ho fatto appena arrivata è stata quella di chiamare gli enti dove era stata in precedenza per chiedere loro se la raccoglievano. La risposta che ho avuto è stato molto negativa. Nessuno voleva Adele era troppo impegnativa , non la tolleravano. Anche la famiglia di origine aveva preso le distanze da lei. Noi ci siamo trovati in difficoltà , perché capivamo che non potevamo abbandonarla ma al tempo stesso non avevamo una struttura adatta per ospitarla. Quindi abbiamo deciso, al di là di tutte le normative non in regola, di ospitarla in un nostro magazzino, .con Adele è cominciata l’accoglienza dell’arca . Non è stato facile, perché era bipolare, alternava momenti di eccessiva gioia a momenti di grande tristezza. …. Il rapporto fra noi e Adele è stato molto forte.. abbiamo trascorso questi anni assieme a lei come una di famiglia. Ci sono stati momenti difficili, si discuteva, si cercava di aiutarla ad essere più equilibrata, ma i risultati sono stati scarsi . L’abbiamo accettata com’era e non abbiamo mai preteso da lei più di quello che potesse dare. Quando ha riallacciato i rapporti col figlio, aveva la possibilità di ritornare in Croazia a casa sua, ma lei ha scelto liberamente di rimanere all’Arca perché la considerava sua vera famiglia. Non ci siamo opposti al suo desiderio, anche se questo significava tenere occupato un posto letto che poteva servire a qualcun altra. Adele era una di noi e anche noi desideravamo averla accanto. Adele se ne è andata il 18 febbraio lasciando un grande vuoto nei nostri cuori.
Caselle 18 febbraio 2020
Patrizia è mancata
Oggi, 17 gennaio 2020, alle 13,30 è morta Patrizia Barbieri. È morta nel suo letto mentre dormiva, se n’è accorto il marito che era in casa con lei . Per chi conosce la storia di Patrizia e Gigi sa bene che sono una parte significativa della storia dell’arca . Li conosciamo da tredici anni circa, vivevano in strada, sono stati tra i primi accolti dell’Arca, entrambi con grossi problemi di dipendenza dalla droga e dall’alcool . Patrizia era sieropositiva, la sua malattia era molto avanzata, pensavamo che non ce la facesse e invece ha conosciuto da noi il futuro marito Gigi e la sua vita è rinata.
Si sono sposati, anche in chiesa, 5 anni fa; siamo riusciti a far loro ottenere la casa popolare, dove hanno trascorso la loro vita con due gatti e un piccolo cagnolino … Una storia di rinascita, di riscatto e di amore. Purtroppo, Patrizia era molto ammalata ed è rimasta in vita, oltre ogni più rosea aspettativa. Siamo felici, però, perché l’ultima parte della sua vita l’ha vissuta dignitosamente, accanto all’uomo che amava e che si è preso cura di lei con una abnegazione fuori dal comune. Patrizia riposa in pace ….
Bologna 17 gennaio 2020
è morta la mamma di Maycon
Maycon non vedeva la mamma da moltissimi anni, lei in Brasile e lui in Italia; agli inizi di questo anno era riuscito a tornare in Brasile e incontrarla nuovamente; purtroppo sarebbe stata l’ultima volta.
La mamma di Maycon è mancata questa notte (martedì 15 ottobre 2019); i suoi fratelli e le sue sorelle dell’Arca della Misericordia si stringono intorno a lui e lo abbracciano.
Brasile 15 ottobre 2019
è morto Fortunato
Fortunato aveva 56, di origini Filippine, senza permesso di soggiorno e ammalato di cuore. Due anni fa, a novembre, quando abbiamo aperto la casa di San Luca, lui è stato uno dei primi ospiti. Da quindici anni dormiva sotto i portici di Bologna e da parecchi anni sotto quelli di San Luca, il suo posto fisso era al terzo mistero gaudioso… È stata dura convincerlo a venire a vivere in una vera casa con tutti i comfort del caso …. però alla fine ha ceduto alle nostre insistenze. Sì è trovato bene, dopo qualche mese che era da noi sono riaffiorati i gravi problemi di salute che si portava dietro da anni, ma che aveva trascurato … L’abbiamo accompagnato a fare visite varie, ha fatto diversi ricoveri ecc … Comunque i cardiologi ci hanno sempre detto che aveva un cuore messo malissimo, solo un trapianto poteva salvarlo. Per il trapianto non potevano metterlo in lista, sia perché non aveva il permesso di soggiorno, sia perché anche i polmoni erano malandati. Anche in questo caso l’Arca della Misericordia è stata chiamata per accompagnarlo nell’ultima parte della sua vita. La mattina 14 ottobre 2019 alle 7, a San Luca è stata chiamata l’ambulanza, dopo qualche ora Fortunato è morto al Maggiore per arresto cardiaco. Ha fatto una morte dignitosa e fino all’ultimo è stato accudito.
Bologna San Luca 14 ottobre 2019