La tragica storia di Mariana riguarda una giovane rumena che chiameremo, per convenzione, Mariana. Tre anni fa mi chiama un’assistente sociale del Sant’Orsola, con la quale abbiamo collaborato per diversi casi, e mi chiede il favore di ospitare per un mese Mariana perché mentre stava andando a prendere il pullman per tornare in Romania, si è fratturata un piede e deve tenere il gesso per un mese e non sa dove andare. Mariana faceva la badante, essendo deceduta l’anziana di cui si occupava non ha più un posto dove stare. La ospitiamo a Casadio, dopo un mese và a togliere il gesso, il piede non và tanto bene ma lei decide di tornare in Romania.
Quando arriva trova la sorpresa! Nella sua casa, costruita con i soldi che guadagnava facendo la badante, il marito ha pensato bene di viverci con l’amante! A Mariana le viene offerto un piccolo appartamento adiacente. Ovviamente non accetta, va su tutte le furie, volano parole di troppo, si rivolge alla polizia ma non risolve nulla. Mi telefona disperata dalla Romania chiedendomi se può ritornare, perché non riesce a rimanere lì e poi tra l’altro il piede continua a farle male.
La nostra risposta ovviamente è positiva. Arrivata in Italia comincia a fare visite su visite per capire il motivo per cui il piede è ancora dolorante. Nel frattempo aumentano i punti del corpo che le causano dolore, oltre al piede si propaga anche alla schiena, alla spalla, alle gambe. Inizia un calvario di anni tra visite neurologiche, ortopediche, terapie varie, fisioterapie. Nessuno riesce a capire la patologia. Nel frattempo viene ospitata a caselle. Dopo diversi tentativi falliti i medici che la seguono decidono un ricovero al Bellaria per approfondimenti.
Purtroppo le viene diagnosticata la SLA! È uno shock per tutti! In questi anni, per fortuna, riusciamo a sistemare la situazione anagrafica di Mariana, infatti ora ha una residenza, che le permette di avere diritto a tutte le cure che le sono necessarie. Mariana quando ha saputo della malattia mi ha supplicata in lacrime di continuare ad ospitarla all‘ Arca che lei considera la sua famiglia . Purtroppo questo non è stato possibile, perché la sua malattia sta progredendo velocemente e l’ Arca, come nel caso di Rozeta, non essendo una struttura sanitaria non può accudirla come necessita.
Con le assistenti sociali, che la seguono, abbiamo cercato di farle capire questo e soprattutto per ora è stata abbandonata l’idea di un sistemazione in una RSA, che Mariana rifiutava categoricamente. Dopo varie ricerche, i servizi sociali hanno deciso, per un monolocale attrezzato per disabili dove lei verrà ospitata finché sarà autosufficiente poi si vedrà. Mariana è stata contenta della soluzione e a fine mese si trasferirà nella sua nuova casa. L’ Arca continuerà a vegliare su di lei e a sostenerla! Ma quanta sofferenza anche per noi quando le situazioni che seguiamo hanno questi epiloghi!
Che cos’è la SLA – Sclerosi Laterale Amiotrofica
La SLA è caratterizzata dal fatto che sia il primo che il secondo motoneurone vanno incontro a degenerazione e muoiono. La morte di queste cellule avviene … (leggi di più)