8 Febbraio 2016, San Lazzaro di Savena Caselle

Da questo luogo non si esce mai tristi, con queste parole Mons. Matteo Zuppi ha iniziato la messa da lui  celebrata in occasione della suo incontro con l’Arca della Misericordia.

Zuppi.fwMolti fedeli  hanno assistito alla funzione che si è svolta nella chiesa di Caselle, chiesa che la Curia di Bologna ha voluto affidare ai cristiani copti ortodossi e all’Arca della Misericordia, in una sorta di pratica ecumenica.
Ha dominato soprattutto la commozione per un evento che si avvertiva straordinario e molto vicino alla sensibilità di chi opera e vive a contatto con le persone accolte e di chi riceve aiuto e affetto.

La chiesa era strapiena di sostenitori, volontari e vecchi parrocchiani, di persone accolte nelle case, di sacerdoti, copti e cattolici, vicini alla comunità, come come Padre Elnaklouny, Mons. Allori, Don Nicolini, e tanti altri.

Il Vescovo si è presentato come un amico, nel suo ormai consueto modo affabile e amichevole. Nella sua omelia due parole soprattutto si sono ripetute:

  • Arca: quella dell’alleanza che si rinnova fra Dio e gli uomini, ma soprattutto quella di Noè, che accoglie tutti quelli che hanno bisogno.
  • Misericordia: letteralmente compassione per la miseria altrui, ma interpretata come sentimento reciproco di amore e perdono.

La messa, concelebrata e arricchita da tanti canti liturgici, ha lasciato in tutti quel sentimento che Mons. Zuppi ha evidenziato a inizio celebrazione: da questo luogo non si esce mai tristi.