Un lungo viaggio per incontrare i bambini di Odorheiu. Il 16 agosto due delle nostre fondatrici e anime dell’Arca, Roberta e Rina, sono partite in auto per verso la Romania, in un lungo viaggio di solidarietà che abbiamo il piacere di condividere nei racconti delle protagoniste.
Prima destinazione sarà Craiova per andare a trovare D. e la sua famiglia; D. è stato ospite di Arca, ora è detenuto in un carcere rumeno e purtroppo versa in cattive condizioni di salute. La seconda destinazione è la casa San Giuseppe di Odorheiu, in Transilvania dove risiedono bambini orfani e figli di indigenti, gestito da un gruppo di bravissime suore guidate da Suor Emilia. Roberta e Rina sono accompagnate da Nello, un rumeno che noi di Arca conosciamo da 20 anni; non ha la patente ma aiuterà come interprete e, forse, come navigatore.
Il viaggio di andata (1600 km circa)
Siamo partiti da San Lazzaro di Savena e abbiamo guidato lungo la costa della Croazia, davvero molto bella. Nel tratto serbo il navigatore si è improvvisamente spento! Ci siamo un po’ sbagliati dirigendo verso la Grecia ma con 100 km in più ce la siamo cavata… La seconda notte l’abbiamo trascorsa in un villaggio serbo vicino alla dogana, dove praticamente non c’è nulla se non qualche casa, una chiesa ortodossa, un fiume che lo attraversa …. dà l’idea di povertà e arretratezza. Ma il navigatore si è fortunatamente ripreso!
La prima destinazione: Craiova.
Arriviamo finalmente a Craiova (vedi su Google Maps), nostra prima destinazione.
Avremmo dovuto visitare in carcere D., avevamo già l’autorizzazione, ma non è stato bene e ora è ricoverato in un ospedale penitenziario, purtroppo con il sospetto di una grave malattia, e in ospedale non sono ammesse visite. Non ci siamo perse d’animo e siamo andate a trovare a casa D.la, la figlia di 12 anni di D., e la ex moglie A., la madre della ragazza. La casa è incredibilmente piccola, 20/25 mq, forse meno, con i vicini che praticamente sono talmente ammassati che la privacy non sanno cosa sia. Una vita vissuta veramente in povertà…
Abbiamo portato alimenti in scatola, vestiti e qualche euro. È stato tutto molto forte e veramente emozionante! Ci ha telefonato D. chiedendoci se potessimo andare a trovare anche l’altra figlia più piccola che vive a 60 km da Craiova ma era troppo tardi e purtroppo abbiamo dovuto rinunciare. D.la e A. sono state molto felici della visita e questo già ci ripaga della stanchezza del viaggio di andata!
Il passaggio a Bucarest (250 km)
Nella serata siamo arrivati a Bucarest (vedi su Google Maps), siamo andate nella casa madre delle suore che gestiscono l’orfanotrofio e abbiamo dormito in un loro appartamento. La mattina successiva abbiamo visitato la città partendo dalla Casa del Popolo costruita da Ceausescu, stile Versailles, e ora sede del Parlamento rumeno. Si trova nella piazza della Costituzione, che è stata teatro della rivoluzione (come la chiamano i rumeni) o meglio della cacciata di Nicolae Ceaușescu. Poi alcuni palazzi della città e una bellissima chiesa ortodossa. Non è mancato il momento emozionate, quando Nello ha potuto incontrare sua madre che non vedeva da tanti anni.
La casa di accoglienza di Odorheiu (300 km)
Nel pomeriggio siamo ripartiti alla volta di Odorheiu (vedi su Google Maps), dove c’è la casa per bambini poveri. Abbiamo attraversato la Transilvania sotto la pioggia battente e siamo arrivati finalmente a destinazione, accolti dalle suore e dai bambini festanti! L’ospitalità rumena è meravigliosa!
L’Arca conosce questa realtà dal 2008, quando l’abbiamo visitata per la prima volta. Abbiamo sostenuto la casa per bambini inviando a loro alimenti, vestiti, giochi. Ora c’è meno necessità perché si è creata una catena di volontari che regolarmente invia loro aiuti economici, generi alimentari, farmaci, vestiti, giochi ecc… I bambini sono circa 160, tutti rumeni, alcuni sono orfani, altri hanno famiglie che non sono in grado di mantenerli.
I bambini sono trattati bene, le suore, guidate da Suor Emilia, sono materne e affettuose. Abbiamo potuto constatare che sono bambini, nonostante tutto, felici, per quanto la situazione lo consenta.
Questa comunità religiosa è greco-cattolica, ha subito la persecuzione in Romania, durante la dittatura comunista. Hanno ricevuto da Papa Francesco un regalo bellissimo: sono stati beatificati alcuni loro sacerdoti martiri.
diciamo che a Odorheiu c’è un pezzetto di Arca!
La mattina successiva abbiamo partecipato alla Santa Messa nella cappella della casa San Giuseppe con rito greco bizantino ma cattolico. Abbiamo poi trascorso la giornata con i bambini, scherzando e giocando. Non potete immaginare che festa quando Suor Emilia apre il cassetto delle caramelle, hanno poco ma sanno apprezzare qualsiasi cosa, i ragazzi sanno veramente aprirti il cuore.
vedi anche Fondazione Irma Romagnoli: Casa S.Giuseppe in Romania
Come da tradizione, prima di ripartire, il giorno seguente, siamo andati a comprare il gelato per i ragazzi. Altre volte abbiamo optato per la pizza, per i ragazzi è un evento raro. Un saluto ai bambini e a Suor Emilia e ai bambini che ci aspettavano con ansia ….ci hanno invitato più volte
a tornare con i volontari dell’Arca… chissà…
Il viaggio di ritorno (1700 km circa)
Siamo ripartiti nel pomeriggio, abbiamo fatto una sosta a Sighisoara (vedi su Google Maps), cittadina turistica nel cuore della Transilvania , perché Roberta aveva promesso al nipotino un regalino con l’immancabile Dracula e ci siamo fermati a dormire a Cluj Napoca (vedi su Google Maps).
Il rientro in Italia è passato poi dall’Ungheria e dall’Austria (dove abbiamo passato l’ultima notte di viaggio), evitando la Slovenia e Croazia, invase da code chilometriche dei vacanzieri.