La storia a lieto fine di Youssef
Cari amici, ecco un’altra storia a lieto fine, quella di Youssef, nome di fantasia. Youssef viene dal Camerun, dove entra in seminario, in un ordine missionario e si laurea in filosofia. Viene trasferito in Italia a Brescia.
Tutto procede bene, finché un giorno Youssef ha uno scontro con i suoi superiori e viene invitato caldamente a prendersi un periodo di riflessione fuori dal seminario. Ovviamente non sa dove andare, però era a conoscenza del fatto che a Bologna c’erano dei suoi conoscenti. Li rintraccia e chiede ospitalità a loro che accettano. Arriva a Bologna circa 4 anni fa, però si rende conto subito che, dove viveva ,c’era qualcosa che non andava. Infatti nell’appartamento c’era uno strano via vai di persone e alcuni dei suoi coinquilini non lavoravano, ma erano sempre ben vestiti e con soldi in tasca. Youssef capisce subito la situazione, ne parla e viene invitato a far parte della loro organizzazione, cioè gli propongono di spacciare. Youssef sconvolto, scappa da quella casa e finisce in strada. Dorme dove capita e comincia a fare la vita del clochard.
Va ai servizi sociali per chiedere aiuto, viene messo in lista per un posto nel dormitorio. Va a bussare nelle chiese che incontra per strada, finché un giorno arriva in una parrocchia dove c’è un prete che conosciamo, il quale mi chiama parlandomi di Youssef e chiedendomi se potevamo fare qualcosa per lui.
Incontro Youssef e rimango molto colpita dal fatto che abbia avuto la prontezza di scappare subito da quella casa per non avere la tentazione di cadere nella trappola della malavita. Youssef era disperato, smarrito , deluso, spaventato e quando sì è in una condizione di tanta fragilità è un attimo fare scelte sbagliate.
Lo accogliamo all’Arca della Misericordia dicendogli che ora ha una casa e che può prendersi il tempo che vuole per decidere cosa fare della sua vita. Dopo qualche mese mi dice che ha deciso di lasciare definitivamente il seminario, che desidera ricominciare a studiare e si iscrive a giurisprudenza. Nel frattempo cerca un lavoro perché vuole aiutare la sua famiglia di origine. Lavora come facchino, magazziniere in varie aziende, finché una nota azienda meccanica bolognese lo assunte a tempo indeterminato. Youssef è molto contento, continua gli studi e contemporaneamente lavora.
Ora Youssef ha preso il volo, da qualche mese ha trovato casa, ha lasciato l’Arca della Misericordia e ha una vita piena di soddisfazioni, perché sta realizzando i suoi sogni! Hai lasciato un segno indelebile all’Arca della Misericordia perché sei la dimostrazione di quanto sia importante la determinazione e la voglia di farcela!
Le sue ultime parole, prima di andarsene dall’Arca della Misericordia sono state: vi sarò per sempre grato! Buona vita anche a te Youssef!