La storia di Vincenzo

da | 12 Ago 2022 | Storie

La storia a lieto fine di Angelo

La storia di Vincenzo. Vincenzo nasce 52 anni fa a Napoli da madre napoletana e padre siciliano e quando è ancora piccolo si trasferisce con la famiglia a Catania. La famiglia è composta da altri 2 fratelli e da una sorella. La madre muore pochi mesi dopo aver dato alla luce la sorellina, a causa di conseguenze del parto aggravate da problemi polmonari causati da inalazioni subite in fabbrica in Germania, dove aveva lavorato come operaia prima di sposarsi.

Vincenzo aveva 3 anni. Sì prende cura di lui e dei fratelli una nonna per niente materna, che Vincenzo ricorda come una persona dura, dalla punizione facile. Il padre non regge al dolore della perdita prematura della moglie che tanto amava e si butta sull’alcool. Diventa un alcolizzato cronico e spesso maltrattava i figli.

Vincenzo cresce in un ambiente tutt’altro che sereno, soffrendo tantissimo la mancanza della madre. Tutta questa sofferenza gli procura problemi psicologici, che lo portano a fare le esperienze più disparate. Ha un’adolescenza inquieta, detesta il padre, a un certo punto desidera diventare frate ma non viene considerato idoneo. Intanto passano gli anni, Vincenzo se ne va definitivamente da Catania, lontano dai luoghi che gli procurano tanto dolore.

Gira l’Italia, alloggiando dove capita e sbarcando il lunario in qualche modo. Dorme anche in strada, ha fatto per un certo periodo vita da clochard. Ma non si è mai fermato in nessun posto più di tanto, perché aveva una forma di insofferenza, che non gli dava pace, e non riusciva a rimanere nello stesso luogo a lungo. Doveva sempre spostarsi e cambiare destinazione.

In questo suo girovagare arriva all’Arca della Misericordia nel dicembre del 2008, accompagnato da fra Davide, un frate francescano, perché era in strada e cercava un posto letto.  Ho un ricordo nitido di quel giorno, perché mentre parlavo con Vincenzo. cercando una soluzione per lui, ha comunicato a nevicare.  Vincenzo mi ha, da subito, trasmesso una grande tenerezza e si percepiva a pelle il suo bisogno di affetto. di amore e di sentirsi accettato nelle sue fragilità.  Così è iniziata la sua avventura all’Arca.  

All’inizio non è stato facile da parte sua, perché se ne voleva andare, per il solito problema di non riuscire a fermarsi in nessun luogo.  Noi non l’abbiamo mai costretto a rimanere e nemmeno l’abbiamo spinto ad andarsene.  L’abbiamo lasciato libero di fare le sue scelte.  Dopo alcuni anni che era all’Arca, ci ha detto che non se ne sarebbe più andato, perché finalmente aveva trovato quel porto sicuro che stava cercando da tutta la vita.  

Dice tutt’ora, che nell’Arca ha trovato la sua famiglia e tante ” mamme” che gli vogliono bene così com’è.  Vincenzo ha fatto nell’arca un cammino spirituale, scegliendo di fare parte della famiglia religiosa dell’Arca.  In questo modo ha realizzato, in un certo senso, anche il suo sogno di ragazzo, quando voleva farsi frate.

Devo dire, in tutta sincerità, che Vincenzo per l’Arca è diventato un cardine importante.  È sempre stato disponibile quando, in qualche casa, ci sono stati problemi tra gli ospiti, abbiamo chiesto a Vincenzo di andare per qualche giorno a monitorare la situazione e lui sempre disponibile, senza mai dare segno di insofferenza, è andato e questo ci ha permesso di gestire dinamiche complesse. In via Gandusio svolge un tirocinio che gli permette di guadagnare un po’ di soldini, ma il suo contributo per noi è fondamentale nella distribuzione degli alimenti ai poveri.

La storia a lieto fine di AngeloQualche anno fa abbiamo accompagnato Vincenzo a fare la domanda per un alloggio del comune. Finalmente quest’anno gli hanno dato la casa, che ora stiamo arredando con i mobili del cedro.  Siamo felici anche di questo risultato, Vincenzo ha sempre diviso la stanza con persone difficili, ha abitato in tante case dell’Arca, ha sopportato con il sorriso sulle labbra ospiti petulanti e invadenti…. insomma si merita finalmente di avere uno spazio tutto suo dove può stare tranquillo. Ci ha detto che però sarà sempre presente per l’Arca e che continueremo assieme il cammino spirituale che abbiamo intrapreso.

certamente caro Vincenzo sarai sempre uno di noi !